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AGGIORNAMENTI CASA
E’ la “decana” delle agevolazioni sulla casa. La detrazione per le ristrutturazioni edilizie è stata introdotta dalla legge 449/1997, gode ancora di ottima salute e continua a essere largamente apprezzato dai contribuenti. Gli ultimi interventi legislativi hanno prima aumentato la percentuale di spesa detraibile (dal 36 al 50%) e poi hanno prorogato la maggiorazione fino a fine 2013 allargandola anche ai mobili.
Oltre a regalare 14 punti percentuali in più di sconto fiscale in più, il secondo decreto sviluppo del governo Monti aveva anche raddoppiato il tetto di spesa ammesso alla detrazione, da 48mila a 96mila euro, triplicando la detrazione massima consentita:
• prima era il 36% di 48.000, cioè 17.280 euro;
• ora è il 50% di 96.000, cioè 48.000 euro.
A questo tetto di spesa si aggiungono altri 10.000 euro (con detrazione massima di 5.000) per l’acquisto di arredi per l’immobile ristrutturato.
Allo scadere del periodo di “promozione”, il 1° gennaio 2014 (salvo ulteriori proroghe), il bonus fiscale tornerà alla vecchia aliquota (36%) e al precedente tetto di spesa (48mila euro).
LE ALTRE NOVITA’
Negli ultimi anni sono state introdotte alcune novità ed è stata semplificata la procedura per ottenere il bonus:
• la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara (per tutta Italia) non è più obbligatoria;
• il costo della manodopera non deve più essere riportato in fattura come voce separata;
• sui bonifici effettuati per pagare lavori la banca applica una ritenuta fiscale del 4% anziché del 10% (per il contribuente non cambia nulla, la novità riguarda le imprese edili che si vedranno accreditata una somma con una minore decurtazione);
• in caso di vendita di un immobile ristrutturato, la detrazione delle rate residue può restare al venditore o essere trasferita al compratore, su decisione delle parti. L’opzione deve essere espressa col rogito notarile. Prima l’agevolazione veniva obbligatoriamente trasferita all’acquirente (e la regola vale ancora per gli atti stipulati prima del 16 settembre 2011).
LE REGOLE DEL BONUS
Che cos’è | Uno sconto dall’Irpef pari al 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione: • importo max di spesa: € 96.000 (+ € 10.000 per l’acquisto di mobili), • importo max di detrazione: € 48.000, cioè il 50% di 96.000 (+ 5.000 per i mobili)L’importo deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo ed è detraibile in: • 10 anni per tutti i contribuenti con meno di 75 anni di età; • 5 anni per i contribuenti con meno di 80 anni; • 3 anni per i contribuenti con più di 80 anni.Sui lavori e i materiali è inoltre prevista, di regola, l’aliquota Iva agevolata al 10%. |
Beneficiari | Tutte le persone fisiche che: • ristrutturano un immobile posseduto a qualsiasi titolo (cioè i proprietari ma anche chi è in affitto o in usufrutto) entro il 31 dicembre 2012; • acquistano un immobile ristrutturato da imprese di costruzione o cooperative entro il 30 giugno 2013 (ma la ristrutturazione dev’essere conclusa sempre entro il 31 dicembre 2012). |
Attività e spese ammesse |
Tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, per quanto riguarda le seguenti spese: • progettazione, consulenza, perizie; • esecuzione dei lavori; • acquisto dei materiali; • messa in regola degli impianti elettrici e degli impianti a metano; • relazione di conformità dei lavori; • imposte e altri costi burocratici (Iva, imposta di bollo, concessioni, autorizzazioni e denuncia di inizio lavori); • oneri di urbanizzazione; • acquisto di mobili destinati all’abitazione da ristrutturare. |
Procedura | Nessun adempimento preventivo, essendo stato abolito l’obbligo di inviare la comunicazione al Centro operativo di Pescara. Occorre però sempre essere in possesso degli altri documenti eventualmente necessari per l’attività edilizia (Dia/Scia, concessione edilizia ecc.), da esibire in caso di verifica.Tutti i pagamenti all’impresa che svolge i lavori devono avvenire tramite bonifico bancario dal quale risulti la specifica causale del versamento e il codice fiscale di entrambe le parti (le banche hanno appositi moduli per questo tipo di bonifico).E’ importante conservare: • le fatture o le ricevute fiscali per gli acquisti e le prestazioni detraibili; • le ricevute dei bonifici come prova del pagamento. |
Fonte: virgilio.it